martedì 29 giugno 2010

Il più grande ponte del mondo nel 2012 a Dubai


La città di Dubai si arricchirà entro il 2012 di una nuova opera ingegneristica: il ponte ad arcate più lungo del mondo. Il ponte sarà chiamato Sheikh Rashid bin Saeed Crossing, sarà lungo 1,6 km circa, alto 205 metri, avrà 12 corsie per traffico, permetterà a circa 2000 veicoli all’ora di transitare in entrambe le direzioni, la parte destinata ai pedoni sarà posta sotto il ponte per proteggere i pedoni dal sole, ci sarà anche una linea della metropolitana che passa in mezzo al ponte. Costo dell’opera e di circa 800 milioni di dollari. Per il progetto di questa opera, era stato bandito un concorso internazionale, vinto da Fxfowle International. Il design del ponte e stato ispirato da molte immagini del posto, come la grazia ritmica della costa di Dubai e l’eleganza delle dune di sabbia che si possono trovare a due passi dal centro della città.

giovedì 18 giugno 2009

Meraviglie del mondo



Cappadocia



Le città sotterranee scavate dai cristiani.

La più grande ragnatela al mondo

Quella che potete vedere nelle immagini sottostanti è probabilmente la più grande ragnatela al mondo mai scoperta prima d’ora, riesce a coprire ben 180 metri di alberi e cespugli.La scoperta è stata fatta dai dipendenti del parco Lake Tawakoni in Texas, non è ancora ben chiaro se a realizzarla è stato un solo ragno o una colonia di questi, nè tantomento la loro specie.Inizialmente la ragnatela era di colore bianco ma con il passare del tempo molte mosche e altri insetti volanti sono rimasti intrappolati donandole un colore più scuro.




Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 8

Bradford e Glasgow
Glasgow - science centre
Un’altra città dove l’amministrazione comunale ha fatto interventi mirati alla rigenerazione urbana legati ai musei è Bradford, nello Yorkshire, Inghilterra settentrionale. Si tratta di una città industriale in declino, a causa della chiusura delle industrie tessili, con un’immagine legata all’inquinamento e alla disoccupazione, che ha risollevato in parte il proprio orgoglio civico attraverso l’apertura nel 1983 di un Museo del cinema, della fotografia e della televisione, in un vecchio teatro in disuso nel centro città. Anche in questo caso venne lanciato un quartiere dedicato al turismo culturale nelle vicinanze del nuovo museo, E’ importante notare come il museo, durante i primi cinque anni di vita, fu visitato da una media annuale di 600.000 visitatori: un bel risultato per una città che fino al 1983 era sostanzialmente del tutto esclusa dai circuiti turistici. La capitale scozzese Glasgow, è un altro caso in cui i musei hanno avuto un ruolo importante per la rigenerazione di una città che negli anni ‘70 aveva un’immagine legata soprattutto alla criminalità, alla violenza tra bande e alla crisi massiccia dell’industria locale, soprattutto dei cantieri navali e del porto. Nel 1983 venne aperta una nuova struttura museale, la Burrell Collection, in un edificio nuovo all’interno di un parco piuttosto periferico, e vennero lanciati sia il primo festival della città (“Mayfest”) che una campagna promozionale dal titolo “Glasgow’s miles better”. Questo programma di politica culturale è culminato, dopo vari anni di iniziative e interventi, con la nomina di Glasgow nel 1990 a “Città europea della cultura”, utilizzata dall’amministrazione comunale come strumento per il marketing urbano.

Bradford

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 7

La nuova immagine di Francoforte
La nuova immagine di Francoforte In Europa ci sono altri esempi di amministrazioni cittadine che hanno attuato strategie tese a stabilire collegamenti tra le politiche culturali e le strategie di marketing urbano. Uno dei casi più interessanti è Francoforte, importante centro per il commercio navale e aereo ma nota soprattutto per il suo ruolo finanziario (è sede della Banca Centrale Europea) e industriale. Unica in Europa, Francoforte si contraddistingue dal punto di vista architettonico per una pianificazione urbanistica verticale come dimostra il considerevole numero di grattacieli nel centro della città (i più conosciuti sono il Messeturm o torre della fiera, la torre della Commerzbank e il grattacielo della Dresdnerbank); La torre della Commerzbank, completata nel 1997, è alta 259 m (300 considerando anche l'antenna) e ospita 121 000 mq di uffici della banca. A differenza di molte città industriali, Francoforte non ha dunque attraversato una fase di crisi economica, ma negli anni settanta aveva problemi d’immagine dovuti a una cultura piuttosto provinciale e sottosviluppata legata alle sue banche e altre istituzioni finanziarie, ma anche ai sex shop, ai cinema a luci rosse e a problemi di ordine pubblico e terrorismo. Per cambiare questa situazione, durante gli anni ’80, l’amministrazione comunale ha orchestrato una strategia di rigenerazione urbana comprendente la creazione di un vero e proprio “quartiere dei musei” (composto inizialmente di 13 strutture, oggi diventate 17) e promuovendo Francoforte a livello nazionale e internazionale come il più importante centro museale in Germania. Hanno ottenuto un discreto successo, ma anche incontrato notevoli problemi, in parte derivanti dal fatto che la zona dei musei, che doveva essere anche un quartiere di artisti, è diventato eccessivamente costoso dal punto di vista degli affitti.

venerdì 8 agosto 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 6

Bilbao, trasformazione all’insegna della cultura


Veduta aerea di Bilbao

Un’altra città industriale, che negli anni '70 ha subito le conseguenze di una crisi economica mondiale, è Bilbao. Il capoluogo basco si trova tuttora al centro di un importante processo di trasformazione avente come obiettivo il completo rinnovamento economico. Dalla metà degli anni '80, infatti, sono stati redatti diversi piani e progetti, che vanno dalle infrastrutture all'urbanistica, passando per la cultura e il tempo libero. Si è dunque dato inizio a una prima fase d'interventi sull'area metropolitana, con una serie di opere infrastrutturali, il cui obiettivo era quello di creare la struttura per la successiva attuazione del progetto strategico. Alla fine del 1991 è stata pianificata una seconda fase con progetti di recupero urbano, concernenti un nuovo modello di gestione integrata fra le varie amministrazioni pubbliche. A tale scopo, nel novembre del 1992, è stata creata la Bilbao Ria 2000, una società di capitale pubblico, formata al 50% dalle amministrazioni dello Stato e, per la parte restante, dalle Amministrazioni basche. L’obiettivo era quello di trasformare Bilbao in una città di servizi avanzati puntando sull’accessibilità e sulla mobilità interna e sulla rigenerazione ambientale e urbana, investendo nelle risorse umane, nella tecnologia e soprattutto nella cultura. Lo sviluppo dell’attività culturale è oggi un elemento di dinamicizzazione interna e di promozione della città verso l’esterno. Infatti, nelle società contemporanee l’attività culturale, artistica, sportiva, del tempo libero, del divertimento rappresentano il termometro della vitalità collettiva e determinano l’appeal di una città, oltre a creare le condizioni che permettono l’insediamento di nuove attività produttive. Gli interventi principali sono stati il potenziamento del Museo di Belle arti e del Teatro Arriaga, la costruzione del nuovo Palazzo Euskalduna dei Congressi e della Musica, la creazione di campi da golf e soprattutto la realizzazione del Museo Guggenheim divenuto il simbolo del processo di trasformazione e l’elemento che ha contribuito in maggior misura alla nuova immagine internazionale di Bilbao. Da non dimenticare inoltre la costruzione di nuove opere portuali che, unitamente alla riconversione delle attività industriali pesanti, hanno consentito l'avvio di un esteso programma di riqualificazione di tutta l'area metropolitana.


Museo Guggenheim

giovedì 31 luglio 2008

Jericho - Una archittettura ricavata dalla natura


Nel profondo canyon nel deserto.