venerdì 8 agosto 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 6

Bilbao, trasformazione all’insegna della cultura


Veduta aerea di Bilbao

Un’altra città industriale, che negli anni '70 ha subito le conseguenze di una crisi economica mondiale, è Bilbao. Il capoluogo basco si trova tuttora al centro di un importante processo di trasformazione avente come obiettivo il completo rinnovamento economico. Dalla metà degli anni '80, infatti, sono stati redatti diversi piani e progetti, che vanno dalle infrastrutture all'urbanistica, passando per la cultura e il tempo libero. Si è dunque dato inizio a una prima fase d'interventi sull'area metropolitana, con una serie di opere infrastrutturali, il cui obiettivo era quello di creare la struttura per la successiva attuazione del progetto strategico. Alla fine del 1991 è stata pianificata una seconda fase con progetti di recupero urbano, concernenti un nuovo modello di gestione integrata fra le varie amministrazioni pubbliche. A tale scopo, nel novembre del 1992, è stata creata la Bilbao Ria 2000, una società di capitale pubblico, formata al 50% dalle amministrazioni dello Stato e, per la parte restante, dalle Amministrazioni basche. L’obiettivo era quello di trasformare Bilbao in una città di servizi avanzati puntando sull’accessibilità e sulla mobilità interna e sulla rigenerazione ambientale e urbana, investendo nelle risorse umane, nella tecnologia e soprattutto nella cultura. Lo sviluppo dell’attività culturale è oggi un elemento di dinamicizzazione interna e di promozione della città verso l’esterno. Infatti, nelle società contemporanee l’attività culturale, artistica, sportiva, del tempo libero, del divertimento rappresentano il termometro della vitalità collettiva e determinano l’appeal di una città, oltre a creare le condizioni che permettono l’insediamento di nuove attività produttive. Gli interventi principali sono stati il potenziamento del Museo di Belle arti e del Teatro Arriaga, la costruzione del nuovo Palazzo Euskalduna dei Congressi e della Musica, la creazione di campi da golf e soprattutto la realizzazione del Museo Guggenheim divenuto il simbolo del processo di trasformazione e l’elemento che ha contribuito in maggior misura alla nuova immagine internazionale di Bilbao. Da non dimenticare inoltre la costruzione di nuove opere portuali che, unitamente alla riconversione delle attività industriali pesanti, hanno consentito l'avvio di un esteso programma di riqualificazione di tutta l'area metropolitana.


Museo Guggenheim

giovedì 31 luglio 2008

Jericho - Una archittettura ricavata dalla natura


Nel profondo canyon nel deserto.

PIC-NIC ESTREMO


Dal mondo


un salmone che ha saltato troppo in alto

giovedì 10 luglio 2008

FESTARCH 2008

L'ingresso della manifestazione

Dopo un mese e più, mi sono deciso di scrivere qualche riga sulla seconda edizione del FESTARCH 2008, tenutasi a maggio nell’ex-Manifattura Tabacchi a Cagliari, sull’argomento il “turismo planetario”.
L’inagurazione della manifestazione e avvenuta il 29 alle 22 con la presenta di alcune autorità di Cagliari ( Renato Soru, Emilio Floris ) e del premio Pritker Jacques Herzog, che ha tenuto una lezione sulla trasformazione della zona mineraria di Monteponi, a cui non ho potuto partecipare, ma quasi identica a quella dell’anno scorso, a parere di alcuni.
Il giorno dopo, siamo potuti entrare solo dopo le 10:30, perché prima stavano ancora preparando le sale in cui si dovevano tenere le varie conferenze, naturalmente con alcuni orari sovrapposti delle conferenze in tutti i tre giorni della manifestazione, come l’anno scorso.
Girando nelle varie sale, ho notato, che quella della nostra facoltà di Architettura era l’unica non funzionante ( buia ), interessanti le due sale dedicate al Museo MAN, quella INARCH, ma soprattutto la sala HERZOG, dove c’era immagini e informazioni e bel plastico, della futura trasformazione-edificazione della zona mineraria del Sulcis.

Dopo verso le 11:30 ho assistito per un’oretta alla presentazione del progetto della futura trasformazione della zona di Sant’Elia, peccato che non c’era la traduzione simultanea dell’esposizione dell’architetto Floris Alkrmade che fa parte degli OMA ( Office for Metropolitan Architecure ), per colpa di una pessima organizzazione, ( avevano un microfono in due tra l’architetto e l’interprete ). Nel depliant che illustra a grandi linee la futura trasformazione di Sant’Elia e dintorni, c’e un bell’errore di stampa, spero di distrazione per la fretta di mandarlo in tipografia, ( lo stadio si ritrova sul canale fluviale ).










la situazione attuale














il futuro con l'errore









Due foto della Conferenza OMA










Plastico OMA

Nel cortile nell’ex-Manifattura Tabacchi c’era una mostra di sculture dello scultore Pinuccio Sciola.









Lo stesso giorno era previsto l’intervento dell’architetto Rem Koolhaas alle 22, ma non ho potuto assistere per vari motivi, tra cui la mancanza dei trasporti urbani dopo le 23:15. Il giorno dopo, ho scoperto che tale evento non c’e stato, perché l’architetto ha avuto alcuni impegni imprevisti.


Molto interessante doveva essere il TOUR DELLA VITTIMA, tenutosi nei tre giorni del festarch. Si trattava di un percorso all'interno della città di Cagliari che toccava vari luoghi testimoni di eventi successi nel corso della storia cittadina.


Per chi volesse vedere il programma della manifestazione: http://www.festarch.it/

martedì 8 luglio 2008

Meraviglie della natura


Basalti colonnari Guspini

Meraviglie della natura



La cascata del parco Aymerich di Laconi.

La foto e stata un anno con scarso apporto idrico, si notano le evidenti concrezioni calcaree.

martedì 24 giugno 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 5b



Barcellona, l’evoluzione continua 2.


Sul waterfront sorgono, attorno all’impianto del nuovo Porto Turistico, i due grattacieli della Torre MAPFRE e dell’Hotel Arts, il Centro Meteorologico e la Escuela de Vela. L’area della Vall d’Hebron si trova in una zona della città più esterna rispetto a quelle del Montjuic e della Villa Olimpica. Questo ha consentito ai progettisti di poter disporre di maggiore libertà nelle scelte progettuali e quindi nella sperimentazione di nuove soluzioni formali nonché nell’utilizzo di nuovi materiali. Durante gli anni ’90 Barcellona ha vissuto un periodo di relativa di “stasi”, di incubazione, caratterizzato da interventi all’interno della città consolidata, non legati ad una generale strategia di pianificazione. La mancanza di fondi successiva agli investimenti per i Giochi Olimpici ha determinato una notevole riduzione dell’intervento pubblico nel processo di sviluppo della città ma, nonostante tutto, gli anni ’90 sono stati teatro di alcuni importanti e discussi interventi. Il primo fra questi è il progetto per il Port Vell, ossia il recupero e la riqualificazione dell’area del vecchio porto. Tra le infrastrutture principali vi è la Rambla de Mar, un ponte pedonale che, in asse con le Ramblas del centro antico, collega il Moll de la Fusta con la piattaforma del vecchio molo portuale, sul quale sorgono i nuovi edifici del centro commerciale Maremagnum, il cinema tridimensionale Imax, l’Acquarium e il World Trade Center. Come appendice all’intervento del Port Vell, è stato riqualificato il waterfront del quartiere della Barceloneta sia dal lato che guarda il porto che verso l’interno. Tra gli interventi di nuova edificazione all’interno del centro antico vi sono il Museo de Arte Contemporaneo de Barcellona e il Centro de Cultura Contemporanea de Barcellona Il MACBA sorge all’interno di un’area vuota ottenuta dall’abbattimento di edifici fatiscenti del quartiere del Raval. Il CCCB, retrostante al MACBA, occupa un antico convento restaurato e integrato con la realizzazione di un nuovo edificio. Nell’ambito della ridefinizione dell’area attorno alla Plaza de Las Glorias Catalanas sorgono l’Auditorium Municipal (1988-1999) e il Teatro Nacional de Catalunya (1987-1997), due opere che rappresentano due approcci diversi e antitetici rispetto al tema della riqualificazione urbana. Il Museo Nacional de Arte de Catalunya di Gae Aulenti (1995) e il Caixa Forum di Arata Isozaki (2001) sono infine due esempi di riuso di edifici preesistenti: il primo ridisegna gli spazi interni del Palacio Nacional; il secondo è un Museo realizzato all’interno di un edificio tardo-modernista. Il Forum Universal de las Culturas del 2004 è stato per Barcellona l’occasione per un ulteriore impulso architettonico ed ha inaugurato un nuovo periodo di fervore culturale. A livello politico, si è passati da un modus operandi di stampo novecentista, fatto di interventi pubblici puntuali, ad un modello basato sulla definizione e sul potenziamento integrato di aree cosiddette di “nuova centralità urbana” che prefigura un città in cui convivono in un sorprendente equilibrio aspetti di città unitaria e di città dispersa, di centralità e di decentramento, di crescita urbana e di sostenibilità ambientale. Naturale prosecuzione dell’intervento del 1992 per i Giochi Olimpici, il progetto del Forum ha portato alla realizzazione di un grande piazzale pubblico connesso, attraverso diversi sistemi di rampe e terrazze belvedere, ad un parco litorale e ad un nuovo porto sportivo. Su questa matrice si innestano, come in un grande “collage”, edifici e attrezzature a diversa destinazione d’uso (specialistico, terziario, residenziale). Lo spazio d’accesso all’area del Forum, filtro fra la città e il fronte a mare, è costituito dalla Explanada, una grande piattaforma per le manifestazioni all’aperto. Inoltre sono stati edificati un nuovo waterfront che collega il Paseo Marittimo di Barcellona con quello della vicina città di Badalona, un porto turistico, un campus universitario, uno zoo marittimo, nuove spiagge, un quartiere residenziale di 1000 - 1500 appartamenti integrato ad attività terziarie e un Parco della Pace di oltre 3 ettari. Tra i numerosi edifici realizzati spiccano il Centro Congressi di Josep Llui Mateo ( Il più grande d'Europa con 15.000 posti ) e l’Edificio Forum che ospita attrezzature museali dedicate alle culture del mondo, all’arte e al design.

venerdì 23 maggio 2008

Meraviglie della natura 3

Una esplosione al tramonto

Etna innevata al tramonto con il sole filtrato dal fumo in controluce


giovedì 8 maggio 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali 5 a


Barcellona, l’evoluzione continua 1.

La Sagrada Familia, l’imponente capolavoro tuttora incompiuto di Antoni Gaudì, simbolizza alla perfezione la realtà di Barcellona, città in costante evoluzione sociale ed urbanistica, vero e proprio laboratorio all’aperto di modernità e trasformazione.
I programmi di rinnovamento urbano promossi dall’amministrazione a partire dai primi anni ottanta hanno avuto culmine in occasione dei Giochi Olimpici del 1992 che hanno costituito il pretesto per una riqualificazione generale di tutta la città: a fianco ai servizi necessari per ospitare i Giochi, con il coordinamento di Oriol Bohigas, ha promosso un numero impressionante di interventi urbanistici, architettonici e infrastrutturali che hanno trasformato completamente la struttura urbana della città. I progetti rispecchiano teorie prodotte dall’evoluzione dei principi della vecchia Escuela de Barcellona che fanno capo a un modello di città metropolitana caratterizzato da una estrema funzionalità, da uno stretto rapporto con il territorio (in particolare con il mare), dalla integrazione sociale, dall’equilibrio fra la tradizione costruttiva e l’innovazione tecnologica.
Gli interventi per i Giochi Olimpici si concentrarono essenzialmente in quattro grandi aree urbane, collegate tra loro ed integrate agli altri quartieri della città attraverso un sistema infrastrutturale che va dalla passeggiata pedonale all’autostrada urbana. L’area dell’ Anillo Olimpico di Montjuic è concepita come un sistema di spazi aperti terrazzati che segue la morfologia del sito e sul quale si innestano edifici dalle forti connotazioni simboliche.
Tra le installazioni del complesso, che ridisegnano tutta la skyline urbana dando all’immagine di Barcellona una nuova ed inconfondibile identità, si distinguono il Palacio San Jordi di Arata Isozaki, lo Stadio Olimpico ( già costruito nel 1929 e ristrutturato da V. Gregotti ) e la Torre per le Telecomunicazioni di S. Calatrava La Villa Olimpica è stata l’area destinata ad ospitare le residenze per gli atleti. Ai blocchi residenziali ordinati secondo isolati semi-aperti sono contrapposti gli edifici per i servizi distribuiti sulla linea di costa. Tra questi, aree destinate a verde si alternano a passeggiate pedonali su vari livelli, piazze, ecc.






martedì 29 aprile 2008

Roccia del Bryce Canyon



Il Parco nazionale del Bryce Canyon è un parco nazionale situato nel sud-ovest degli Stati Uniti nello stato dello Utah.

mercoledì 19 marzo 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 4

Il progetto della Grande Lyon

Imponenti investimenti per la trasformazione e la modernizzazione urbana sono stati effettuati anche molte città industriali europee. In Francia il più importante piano di riqualificazione riguarda la città di Lione. L’intervento principale interessa la Lyon Cofluence, un’area quasi totalmente industriale che si estende su una superficie di 150 ettari alla confluenza dei due fiumi che attraversano la città, il Rodano e la Saone, e che ospita importanti strutture come il porto commerciale, il mercato all’ingrosso e la Ferrovia. E’ interessante notare che il progetto si sviluppa per parti nell’arco di 20/30 anni e si propone diversi obiettivi: creare un nuovo quartiere nel centro della città per rinforzare l’agglomerazione urbana di Lione; sviluppare un’offerta innovativa e attrattiva del loisir (tempo libero/intrattenimento) urbano; valorizzare i fiumi e la qualità del paesaggio; riconvertire le aree dismesse dall’industria e dalla logistica. Lo sviluppo completo del progetto prevede 1.200.000 mq di nuove costruzioni e il passaggio da 7.000 a 25.000 abitanti. La prima fase del progetto, la cui conclusione è prevista per il 2015, prevede la realizzazione di un parco urbano lungo il fiume, la creazione di un nuovo bacino, la costruzione di un grande polo di loisir, la riqualificazione di alcuni magazzini portuali e la costruzione di un “museo simbolo” sulla punta sud della penisola. Sempre nella prima fase è prevista la costruzione di una nuova piazza a lato della stazione ferroviaria e il prolungamento della linea tramviaria per intraprendere il percorso di apertura del quartiere al centro città. L’operazione è partita nel 1999 con un investimento previsto di 765 milioni di Euro. Un aspetto assolutamente originale e degno di nota è il coinvolgimento della cittadinanza: la realizzazione delle singole fasi del progetto prevede infatti il confronto diretto con la popolazione attraverso cicli di incontri organizzati. Un altro intervento significativo riguarda il quartiere di Vaise, zona industriale e residenziale sulla riva destra della Soane. Le azioni sono tese a migliorare i collegamenti diretti con il centro città (metropolitana fino al cuore del quartiere; ristrutturazione della strada principale di collegamento); risanare la struttura edilizia attraverso l’abbattimento delle case operaie e la ricostruzione di migliaia di mq di nuova residenza destinate anche alla classe media; ottimizzare i servizi alla popolazione attraverso la realizzazione di nuove piazze, di una nuova biblioteca, e di opere di arredo urbano; offrire una nuova immagine produttiva attraverso la creazione dei Poli di eccellenza (biotecnologie, ricerca, moda e creazione). Fondamentale per lo sviluppo della città futura è poi la riqualificazione della Carré de Soie, un’area situata nella prima cintura urbana ad est di Lione che svolge un ruolo di cerniera con la periferia ed è caratterizzata dalla presenza di diversi elementi di notevole interesse: un patrimonio naturale eccezionale lungo il Canal de Jonage; pregevoli edifici di archeologia industriale; ampie aree dismesse pronte per la riconversione; un grande ippodromo adattabile a funzioni miste (tra cui un parco giochi per bambini); un’ottima dotazione di strutture sportive (compreso un bacino olimpico); una buona rete di trasporto pubblico destinata a diventare più efficiente grazie al futuro tram di collegamento con l’Aeroporto Saint-Exupéry. L’idea generale del progetto che Grand Lyon ha pianificato in stretta collaborazione con i Comuni di Villeurbanne e Vaulx-en-Velin sui quali si sviluppa l’area, prevede la riqualificazione degli spazi disponibili, la valorizzazione del patrimonio naturale e la creazione di un nuovo quartiere residenziale nel quale si mescolino attività economiche, commerciali e per il tempo libero. La prima tappa del progetto si è conclusa nel 2006 con la realizzazione di grande polo per il tempo libero (Pôle des loisirs) che include attività commerciali, ludiche, sportive e pedagogiche per tutta la famiglia.

venerdì 15 febbraio 2008

SAN VALENTINO visto da Google Earth



Isola al largo delle coste croateQuesta isola naturale si trova al largo della costa croata, vicino Turkljaca.

(Copyright: Image © 2008 DigitalGlobe © Europa Technologies)

martedì 15 gennaio 2008

Evoluzioni delle chiese


Chiesa del Santo Volto a Torino progettata dall'Arch. Mario Botta
Vista dall'esterno non si direbbe una chiesa; ma le apparenze ingannano.

mercoledì 9 gennaio 2008

Le fabbriche diventano centri commerciali: la trasformazione delle città industriali 3

Milano e il suo hinterland
Nell’area metropolitana del capoluogo lombardo sono presenti diversi esempi di ex aree industriali in cui sono in corso o sono già state realizzate operazioni di bonifica e riqualificazione urbanistica. Il progetto principale riguarda l’area della Nuova Fiera, occupata fino a pochi anni fa dalla Raffineria dell’AGIP Petroli, che ha una superficie di circa 1300 ettari ed è ubicata a nord ovest del Comune di Milano, nel territorio dei comuni di Pero e Rho. I primi interventi hanno riguardato la messa in sicurezza del sito e sono consistiti in tre barriere idrauliche, associate ad un monitoraggio interno ed esterno. Le attività di bonifica sono state realizzate in un arco di tempo ridotto (circa un anno e mezzo) ed eseguite parallelamente alle opere di riutilizzo delle aree, consentendo l’ultimazione dei lavori nel marzo 2005. Il progetto di riqualificazione, del costo di 550.000.000 di euro, ha portato alla costruzione di 8 Padiglioni, 80 sale congressi, 20 ristoranti, 25 bar, 4.500 posti auto per espositori, 20.000 posti auto per visitatori. Per quanto riguarda l’accessibilità, l’area sarà interessata dalla realizzazione di una stazione ferroviaria dell’Alta velocità, dal prolungamento della Metropolitana milanese, da una nuova uscita dell’Autostrada A4 Torino – Milano ed in generale dalla riorganizzazione della viabilità. Con il trasferimento dell’attività fieristica principale al nuovo polo fieristico di Pero-Rho, l’area della vecchia Fiera verrà modificata ed ospiterà residenze, servizi (tre grattacieli su un’area di 125.000 mq) e un’area verde di 125.000 mq. Il tutto tra mille polemiche, in particolare per quanto riguarda il verde promesso ma che pare già rimosso ancor prima dell’inizio dei lavori. Il progetto ai milanesi non piace. Un’altra importante opera di riqualificazione è tuttora in corso di svolgimento nell’area Pirelli-Bicocca, dove erano storicamente localizzate alcune delle produzioni industriali di maggior rilievo, quali la Pirelli, l’Ansaldo, la Breda Fucine e l’Ilva Brollo. Attualmente la situazione risulta ancora disorganica perché non sempre le opere realizzate sono inserite in un contesto progettuale unitario. Presso l’area Pirelli, che risulta quella ad uno stadio progettuale e operativo più avanzato, sono da annoverarsi la realizzazione della Nuova sede dell’Università Statale, del Teatro degli Arcimboldi, della Collina dei Ciliegi, di aree residenziali, commerciali e di servizi, di sedi di enti statali (INPDAP), di istituti bancari e di ricerca (Istituto Neurologico Besta), di una centrale termica (teleriscaldamento), nonché della sede mondiale (uffici amministrativi e laboratori di ricerca) della Pirelli S.p.A.. In corrispondenza dell’area Ansaldo è stata realizzata, in una subarea già bonificata, una multisala cinematografica ed è prevista la realizzazione della Città delle Culture che ricoprirà funzioni museali e culturali. Purtroppo manca un collegamento tangibile con il resto della città. Bicocca sembra un altro pianeta. Tra gli interventi di rilievo è da annoverare anche quello relativo all’area ex Breda Siderurgica di Sesto San Giovanni nella quale sono in fase di completamento importanti infrastrutture, quali il Parco urbano della Torretta e la Strada del Parco, un asse viario di attraversamento veloce. La ristrutturazione dell’edificio precedentemente adibito a mensa e di quelli limitrofi hanno consentito la creazione del Bureau Innovation Center (BIC), ovvero di un incubatore di attività industriali ed artigianali leggere che necessitano di spazi di dimensioni limitate e flessibili e di una serie di servizi centralizzati e sottoposti a gestione unitaria. All’interno del Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile, predisposto dal Comune di Sesto, è prevista la creazione di un Parco archeologico industriale, ossia di un museo dell’Industria e del Lavoro, nell’ambito del quale verranno recuperati manufatti esistenti con la funzione di testimonianza del passato industriale e contenitori di nuove attività. Un importante polo culturale è in fase di costituzione anche nell’Area Bovina (ex Area gasometri dell’AEM) con la realizzazione della Nuova Sede del Politecnico, del Museo del Presente, e della Biblioteca comunale.